Anestesia Gassosa e Monitoraggio

L’anestesia “gassosa”, o più correttamente “inalatoria”,

viene ormai considerata universalmente anche in campo veterinario una delle tecniche più sicure per il mantenimento dell’anestesia generale nel cane, nel gatto e nei nuovi animali da compagnia.

E' al momento la tecnica di gran lunga più utilizzata negli interventi chirurgici sia di routine che di emergenza nei maggiori ospedali veeterinari.


In cosa consiste:
Si tratta della somministrazione a livello dell’apparato respiratorio del paziente di vapori di anestetici volatili (c.d. alogenati: isofluorano, sevoflouorano, ecc.) miscelati ad ossigeno; per tale tecnica è necessaria quindi una fonte d’ossigeno, una macchina anestesiologica con misuratori di flusso precisi e vaporizzatori perfettamente calibrati ed un circuito specifico da connettere alle vie aeree del paziente.

Nel cane e nel gatto la somministrazione viene effettuata pressoché sempre attraverso l’intubazione orotracheale (negli animali non convenzionali, quali roditori, lagomorfi, mustelidi, rettili, ecc. moltospesso invece vengono utilizzate particolari maschere e camere di induzione). 


L’anestetico inalatorio arriva quindi attraverso le vie aeree negli alveoli polmonari e da qui passa nel sangue, attraverso il quale arriva al cervello ed esplica il proprio effetto.

L’impatto dell’anestesia “gassosa” sull’organismo è molto meno importante rispetto alla vecchia e ormai sorpassata anestesia veterinaria iniettabile, cosa particolarmente desiderabile quando si debbano anestetizzare pazienti pediatrici, geriatrici, con patologie sistemiche o critici.

Nell’anestesia inalatoria l’assunzione e, in massima parte, l’eliminazione dell’anestetico inalatorio si realizza attraverso la respirazione (per lo smaltimento dell’anestetico da parte dell’organismo, al contrario dell’anestesia iniettabile, non serve o è trascurabile l’intervento di fegato e rene): il risvolto pratico più importante, responsabile della sicurezza, dell’affidabilità e della maneggevolezza della tecnica, è che modificando la quantità di anestetico respirato si riesce in maniera precisa a variare velocemente la profondità dell’anestesia, così, quando si interrompe la somministrazione, si ha un risveglio pronto e veloce, di solito in 15-20 minuti: in genere, per esempio, negli interventi di routine, dopo una mezz’ora troviamo il nostro animale in piedi nel ricovero, perfettamente cosciente ed in grado di deambulare, che ci scodinzola o fa le fusa e che magari ha addirittura già appetito (tutto questo anche grazie ad un trattamento del dolore ineccepibile).